
Scoppio del carro di Pasqua a Rufina
La notte del sabato Santo nella piazza principale comune di Rufina, da circa 80 anni, si rinnova il tradizionale spettacolo dello scoppio del carro.
Quest’anno l’orario è stato anticipato alle ore 23 (rispetto alle ore 24 degli anni precedenti).
Si tratta di un appuntamento che porta a radunarsi in piazza fedeli e semplici curiosi, persone del paese e che provengono da Firenze e dal Mugello.
La piazza è ben presidiata dai militari della locale stazione dei Carabinieri e dai numerosi volontari della Misericordia di Rufina; l’area dello scoppio è delimitata con le transenne posizionate dal Comune.
Le origini dello scoppio del carro
Parlavo inizialmente delle origini di questa manifestazione.
L’origine dello Scoppio del Carro è del 1937 da parte di un gruppo di cittadini di Rufina.
Sfruttarono un attrezzatura denominata “Berta”, un attrezzo utilizzato dai fabbri per modellare le barre di metallo incandescenti.
Tramite un adattamento particolare un grande petardo veniva innescato e fatto esplodere, provocando un boato udibile in tutto il paese.
L’evento era svolto nella mattina del Sabato Santo!
Nel corso degli anni il meccanismo si è modificato ed evoluto, fino a diventare l’attuale colombina e prendere il nome di Scoppio del Carro.
Lo Scoppio del Carro è una tradizione che si svolge anche a Firenze, in piazza Duomo.
Le analogie fra lo Scoppio del Carro di Rufina e quello di Firenze sono molte.
A Firenze la colombina parte dalla Cattedrale del Duomo durante la messa di mezzogiorno del giorno di Pasqua.
A Rufina invece avviene la sera del Sabato Santo, come da origine antica di questo rito.
L’evento di Rufina rispetto a quello di Firenze, è stato istituito in tempi più recenti, ma non per questo è meno sentito, anzi…
Il carro
Il carro nella parte alta, immediatamente sotto la sommità è decorato.
Le pitture presenti raffigurano delle vedute sul territorio, il Cristo Risorto e San Martino (patrono del Comune di Rufina).
All’interno ed all’esterno del carro ci sono dei cavi che mettono in collegamento vari dispositivi, favorendone l’incendio e l’esplosione a catena.
Il tutto è comandato da una consolle posta ad una decina di metri di distanza e gestita da un volontario.

L’evento dello scoppio del carro
Nella chiesa, sita nella stessa piazza, durante la serata e prima dello scoppio del carro, viene celebrata la messa e poi fatta la Veglia.
E’ proprio dall’altare della chiesa di San Martino che tutto ha origine: da là parte un razzo con le sembianze di una colomba (tradizionale simbolo della Pasqua).
La ‘colombina’ è posta su un cavo d’acciaio ed attraversa la navata della chiesa, giunge fino al carro, situato nel mezzo della piazza.
Il parroco allo scoccare della mezzanotte incendia la miccia e la colombina parte, raggiunge ed incendia il carro, dopodiché torna all’altare della chiesa.

La tradizione antica narra che il perfetto funzionamento di tutto l’evento, dall’innesco fino al ritorno in chiesa, rappresenti un buon auspicio per l’annata dei raccolti.
Con l’avanzare della tecnologia e la modernizzazione del processo, l’originario significato della tradizione è gradualmente scomparso; salvo rari “inceppi” tutto il percorso si svolge nei tempi e nei modi previsti, anche in caso di maltempo.
La tecnologia si modernizza, ma…..è sempre l’essere umano, i volontari dell’associazione Scoppio del Carro Rufina, che realizzano il “Brindellone” (il carro che poi scoppierà).
E’ l’inizio di un tripudio di colori, scintille, e scoppi, uno splendido spettacolo di girandole luminose con vari colori!
Che il tradizionale scoppio del carro di Rufina abbia inizio!
La colombina che prima era in chiesa adesso è ripartita ed è diretta al Brindellone.
Con le mie foto cerco di trasmettere l’emozione ed i giochi di luce, le atmosfere che si respirano.
Il carro inizialmente ribolle all’interno, manca totalmente la luce nella piazza ed è buio pesto.
Gradualmente dall’ebollizione spuntano delle luci all’interno del “carro matto”, poi ci sono i lati esterni del carro che si incendiano ed iniziano a prendere vita.
Da là iniziano ad incendiarsi le girandole laterali che innescano a cascata il resto del carro fino ad arrivare a tutto il “carro matto” incendiato.
L’ultimo componente che parte è la girandola sopra che dopo il suo avviamento gira a gran velocità esplodendo ed emettendo una luce; gradualmente sarà l’unica luce rimasta accesa.
Al termine dello spettacolo la piazza viene nuovamente illuminata e partono gli applausi!
Il mio punto di vista
Trovo una sfida interessante cambiare sempre punto di vista rispetto allo Scoppio del Carro.
Quando riesco lo vado a fotografare molto volentieri, cercando sempre di cambiare prospettive, scorci, punti di ripresa.
Ed anche la mia post produzione si modifica ogni anno grazie ANCHE agli insegnamenti di vari docenti.
Si tratta di una sfida alla ricerca di qualcosa di nuovo, avendolo io già fotografato.
La luce è più o meno la stessa, i giochi pirotecnici anche, e questo è un vantaggio: conosco già l’evento!
La conoscenza dell’evento porta con se il rischio di tornare a casa con immagini fotocopia rispetto all’anno precedente.
Diventa arduo, ma…di fronte alla chiesa c’è un piccolo vicolo che mi permette di stare un po’ in lontananza dalla scena; in questo modo montare sulla fotocamera un teleobiettivo, il 70-200mm.
E’ un obiettivo che utilizzo molto per ritratti durante i matrimoni e per foto di spettacolo.
Avvicinarmi con quest’obiettivo mi tenta per sperimentare, tuttavia l’ambiente è poco sicuro a prima vista, ci sono comunque fuochi pirotecnici e scoppi.
Anche all’orecchio non ispira molto, provo a spostarmi su un lato della piazza, ma i margini per lavorare mi attraggono meno.
La sfida è la ricerca di qualcosa di nuovo in un perimetro ristretto; cercare punti dove non ostacolare fedeli e spettatori, né i volontari che gestiscono l’organizzazione e lo Scoppio del Carro.
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